Solo il 37% degli utenti Facebook dichiara di aver cambiato le impostazioni sulla privacy (e ipotizzo anche della sicurezza); un dato molto allarmante se si aggiunge che il 28% degli utenti (negli USA, ma possiamo pressoché estenderlo ovunque) condivide tutti i post con privacy “amici di amici” o privacy pubblica, ovvero senza avere un effettivo controllo su chi effettivamente visualizza i post.
Sono i dati di un’infografica intitolata “How to stay safe on Facebook”, che mette alla luce alcune importanti statistiche ed i principali pericoli in agguato su Facebook.
Perché è importante proteggersi su Facebook? Oltre alle comuni minacce quali password rubate, furti d’identità, truffe e spam, ci sono alcune situazioni a cui spesso non si pensa: è il caso della ricerca del lavoro (presente o futura). Pare che il 69% degli addetti alle risorse umane ha scartato delle candidature dopo aver dato un’occhiata ai profili sui social network (immaginate un datore di lavoro che deve scegliere tra un profilo professionale ed uno pieno di spam o contenuti poco raccomandabili condivisi con tutti).
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Dal 2008 il numero di crimini associati a Facebook e Twitter è aumentato vertiginosamente: scam, stalking, furti d’identità.
Per proteggersi da questi pericoli basta imparare a proteggere il porprio account, ma a volte non basta. La quantità di informazioni fornita sui nostri profili è utile a “profilarci” sia in campo pubblicitario sia, chi lo sa, in campo sociologico per capire persino la nostra personalità e il nostro orientamento politico (dalla ricerca menzionata nell’infografica).
Tornando ai pericoli dal quale proteggersi su Facebook ecco le ultime guide pubblicate su questo blog:
- Come evitare truffe e spam su Facebook
- Come proteggere l’account su Facebook
- Come proteggere la privacy su Facebook
- Come proteggersi da email e messaggi sospetti
- Come proteggersi da applicazioni spam
- Come segnalare un furto d’identità
Seguendo i consigli riportati nelle guide potrete star certi di avere un account a prova di hacker. A ciò aggiungo l’ultimo, costante e infallibile consiglio: il caro e vecchio buon senso. A volte basta pensare due volte prima di mettere in pericolo la privacy e la sicurezza online, nostra e dei nostri amici.
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