Sta facendo discutere molto il recente annuncio di Facebook di mettere un freno alla diffusione dei contenuti promozionali da parte delle pagine. Per la felicità degli investitori, e per le lamentele degli amministratori di pagine, vedremo presto meno post “promozionali” su Facebook.
Viste le solite notizie allarmanti che cominciano a girare sul web ho pensato di voler spezzare una (piccola) lancia a favore di Facebook spiegando cosa si intende per “post promozionali”, spiegando (dal mio punto di vista) il perché di questa mossa e perché non bisogna gridare allo scandalo.
L’algoritmo di Facebook
Da anni Facebook ha sviluppato (e continua ad aggiornare) un algoritmo un tempo chiamato Edgerank e oggi senza un nome specifico.
Questo algoritmo ha una semplice funzione principale: mostrare agli utenti i contenuti a loro interessanti e nascondere tutti gli altri. Spiegato in breve: l’utente medio su Facebook ha circa 350 amici (con una media di 650 amici per gli utenti tra i 18 e i 24 anni) e segue almeno altrettante pagine; ciò si traduce in circa 1600 storie da vedere ogni volta che ci colleghiamo su Facebook. L’algoritmo sceglie per noi quali notizie mostrare e quali nascondere, e le ordina a seconda del grado di importanza con più di 100.000 variabili, tra le quali: l’affinità, il peso delle interazioni, il numero di interazioni. Leggi anche: come vengono organizzate le notizie in bacheca.
L’algoritmo deve quindi capire quali sono i contenuti che più ci interessano e “plasmare” la nostra sezione notizie di conseguenza. Per capirlo tiene in considerazione moltissime variabili automatiche e ha chiesto in passato agli utenti alcune domande (un piccolo sondaggio) per capire cosa piace e cosa non piace. Ne ho parlato tempo fa su questo articolo: il nuovo algoritmo su Facebook.
I contenuti promozionali
Uno dei contenuti che meno piace agli utenti sono i cosiddetti contenuti chiamati “promozionali”. Facebook li definisce con tre esempi: post che invitano gli utenti a comprare un prodotto o installare un’applicazione; post che spingono gli utenti a partecipare a promozioni e concorsi senza un contesto adeguato; post che ripetono lo stesso messaggio dalle pubblicità.
La portata organica di questi tipi di contenuti a partire da Gennaio 2015 verrà limitata. Organica, e non a pagamento, dove resta ovviamente possibile sponsorizzare i propri contenuti.
Perché tutto ciò non è così scandaloso?
La quantità di notizie che l’algoritmo (e quindi Facebook) si trova a dover gestire aumenta di giorno in giorno. L’utente non vuole certo vedere la sua sezione notizie piena di messaggi pubblicitari; diventa quindi ovvio dover scegliere quali siano i contenuti migliori da mostrare e rimuovere quelli meno cliccati.
Una mossa del genere va nella direzione di mostrare meno pubblicità (organica) agli utenti (Facebook assicura nel suo annuncio che la quantità di post sponsorizzati resterà invariata) aumentando di fatto la qualità complessiva dei contenuti.
In breve, ai gestori di pagine dico: invece che lamentarvi, utilizzate Facebook nel modo giusto. Imparate ad utilizzare bene le Facebook Ads per le promozioni, e lasciate i post organici al coinvolgimento e allo sviluppo di una community.
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