Alcune settimane fa il Facebook Data Science Team ha pubblicato uno studio chiamato “Evidenza sperimentale su larga scala di contagio emozionale attraverso i social network” dove, attraverso una larga ricerca (un campione di quasi 700mila utenti) si prova che le emozioni (ad esempio la depressione o la felicità) possono essere trasferite sui social network tipo Facebook. In breve lo studio ha manipolato i post visualizzati dagli utenti mostrando a volte solo quelli positivi altre volte solo quelli negativi; ha poi eseguito dei sondaggi ed incrociando i dati ha provato che i post che riceviamo su Facebook sulla sezione notizie possono in qualche modo contagiare influenzando le nostre emozioni.
I risultati dello studio hanno infuocato le polemiche e sollevato gli aspetti poco etici della ricerca, ma al di la delle contestazioni sono indubbiamente interessanti sebbene ancora pochi chiari. Non voglio star qui a discutere dei punti negativi dello studio (piuttosto ve ne segnalo un altro sullo stesso tema fatto dal sottoscritto alcuni anni fa: “Social Capital, Happiness and Social Networking Sites“) ma segnalare un’estensione che, prendendo spunto dai risultati dello studio, permette a tutti noi di replicarlo su noi stessi.
Una programmatrice, Lauren McCarthy, ha avuto la geniale idea di creare un’estensione chiamata FB Mood Manipulator che permette di filtrare i post sulla sezione notizie secondo alcuni parametri come positività, aggressione, emozione. Scopriamola insieme.
FB Mood Manipulator – Prova a manipolare le tue emozioni
L’estensione, disponibile per Google Chrome da qui (rimossa), è semplicissima da installare e utilizzare. Una volta aggiunta al browser vi basterà tornare su Facebook e notare un nuovo riquadro aggiunto sulla colonna laterale a destra. Questo è il cosiddetto Mood Manipulator che permette di filtrare i post sulla sezione notizie secondo i valori forniti di positività, emozione, aggressività e apertura.
Trascinando i filtri l’estensione va a nascondere o mostrare le notizie più adatte attraverso un’analisi linguistica. Il problema, per noi italiani, è che l’analisi funziona solo per la lingua inglese e dunque i cambiamenti che noterete sulla sezione notizie saranno minimi.
Non appena siete soddisfatti della prova non dimenticate di rimuovere l’estensione, ne va della vostra privacy. ;)
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