Facebook aggiorna continuamente l’algoritmo che sceglie per noi quali contenuti mostrare nella sezione notizie, secondo 100.000 fattori circa. Capire tutti i parametri è praticamente impossibile, ma grazie all’esperienza ed ai contenuti condivisi in rete anche dallo stesso team di Facebook (ad esempio qui) a poco a poco possiamo cominciare ad elencare i più importanti.
Le tante variabili dell’algoritmo sono utili per rispondere alla domanda: come fa Facebook con il suo algoritmo a scegliere cosa far visualizzare? Come fa a capire quali contenuti rappresentano spam e vanno nascosti, e quali sono dei contenuti originali e interessanti da diffondere?
Feedback negativo
I primi parametri da tenere in considerazione sono i classici componenti del feedback negativo:
- Nascondi post
- Segnala come spam/fastidio/inutile
- Nascondi tutti i post (non seguire più)
- Non mi piace più (o rimuovi amicizia nel caso di profili)
Parametri descritti in dettaglio nell’articolo: tutto quello che devi sapere sul feedback negativo.
Quando un contenuto riceve un feedback negativo la sua visibilità viene ridotta, e la pagina (o il profilo) riceve una sorta di penalizzazione per i post futuri. Su questo punto abbiamo anche parlato di come monitorare il feedback negativo con i consigli per evitarlo.
Like-baiting
Si parla di “like-baiting” quando si chiede esplicitamente un azione da parte degli utenti, come un mi piace, un commento, un click o una condivisione. Un post con testo “clicca mi piace” sarà classificato come like-baiting e dopo pochi istanti verrà penalizzato con scarsa visibilità.
L’algoritmo cerca dunque di capire se le azioni svolte dagli utenti sono “naturali” o meno, e premia le prime.
Click-baiting
Un nuovo aggiornamento (annunciato ad Agosto 2014) penalizza le pagine che pubblicano link che portano l’utente a cliccare sui contenuti per scoprire di più sulla notizia. Post come ad esempio “clicca e scopri…” o “non crederete mai a questo: link” riceveranno minore visibilità.
Inoltre aggiornamenti di stato con link, e foto con link nella descrizione riceveranno minore visibilità rispetto alla pubblicazione “naturale” dei link. Tutti i dettagli nell’annuncio ufficiale.
Contenuti comuni/copiati
Ulteriori contenuti penalizzati sono i post identici che vengono copiati e ripubblicati di frequente. Se un post (foto, video, aggiornamento di stato) è stato pubblicato tante volte Facebook cerca di penalizzare nuove pubblicazioni; questo, probabilmente, per spingere tutti a creare contenuti originali e non far “annoiare” gli utenti con gli stessi contenuti.
Contenuti spam
Quando un contenuto promette qualcosa di falso viene classificato come spam. Un esempio sono i post che promettono la visualizzazione di un video ma contengono all’interno del sito solo pubblicità e tasti per la condivisione, o post che forzano gli utenti a cliccare mi piace/condividere per visualizzare un contenuto.
Facebook misura quale percentuale di persone clicca “naturalmente” mi piace ad un post o sceglie di condividerlo, e identifica così i link spam.
Capire i contenuti migliori
Come fa Facebook dunque a capire quando un contenuto merita una maggiore visibilità? Monitorando i precedenti punti e controllando parametri come i seguenti:
- Quali interazioni ci sono con il post (mi piace, commenti, condivisioni, click)? Sono naturali?
- Il contenuto è stato condiviso in precedenza? E’ già presente nell’archivio dell’open graph?
- C’è del feedback negativo?
- Se si tratta di link, qual è il tempo medio di permanenza sulla pagina?
Un ultimo aggiornamento? Riguarda le applicazioni. Facebook sta per introdurre nuove schermate per “dare agli utenti maggiore controllo su quello che pubblicano”. Ad esempio schermate come la seguente chiederanno agli utenti se sono sicuri di aver cliccato mi piace su un articolo.
Facebook si muove insomma verso uno stretto controllo dello spam anche dal lato delle applicazioni per cercare di capire sempre meglio i migliori contenuti da veicolare e “spingere in cima” alla sezione notizie.
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